Asilo nido

Programmazione didattica

Punto di forza della nostra struttura è la programmazione didattica che garantisce la qualità dell’offerta del nido.

La programmazione viene costruita intorno al bambino,

inteso come un individuo sociale competente e protagonista della propria esperienza.
Essa consiste nell’elaborazione degli interventi in funzione delle esigenze di ciascun bambino e nella predisposizione delle condizioni più idonee ad uno sviluppo armonico di tutte le dimensioni della personalità, dall’intelligenza all’affettività, dalla socializzazione alla motricità.

Tutto lo staff educativo si riunisce all’inizio dell’anno scolastico ed insieme decide uno sfondo integratore che accompagnerà i bimbi durante il percorso annuale. La programmazione annuale viene meglio strutturata e specificata attraverso una progettazione di 3 unità didattiche della durata di un paio di mesi, ogni unità didattica poi viene più dettagliatamente sviluppata nella programmazione settimanale in cui le educatrici evidenziano le attività giornaliere che proporranno ai bambini , gli obiettivi specifici che intendono raggiungere con esse e quali sono i le aree di crescita che verranno maggiormente stimolate con quelle attività.

Il genitore

potrà rendersi conto di ciò in cui sarà impegnato il figlio durante la giornata e del progressivo avanzamento delle attività all’interno della programmazione annuale attraverso la visione settimanale delle programmazioni. Nel nido la programmazione non può essere assolutamente rigida né può procedere per schemi fissi, ma deve essere improntata nell’ottica di una notevole elasticità, sia perché ogni bambino presenta un ritmo di sviluppo diverso da quello di altri, sia perché in ogni bimbo possono insorgere bisogni imprevisti di cui è necessario curarsi. Proprio per questo, di volta in volta, sarà il programma ad adattarsi al bambino e non viceversa.

I contesti evolutivi

Ma di cosa si parla quando si legge nella programmazione settimanale il termine contesti evolutivi? 

I contesti evolutivi sono “i diversi ambiti del fare e dell’agire del bambino” e quindi dei settori specifici di competenza. Programmare le attività evidenziando i contesti evolutivi vuol dire quindi semplicemente mettere in evidenza un ambito di crescita del bambino e proporsi di stimolarlo maggiormente con l’attività proposta.

Autonomia e corporeità

Si riferisce al movimento, all’autonomia operativa e relazionale. È questa l’area in cui il bambino attraverso esperienze sensoriali e percettive (sia con l’educatrice, sia con gli altri bambini che con esperienze individuali) costruisce la conoscenza e l’immagine del proprio corpo.

Identità – Relazione – Affettività

Riguarda la costruzione della propria identità e delle relazioni affettive soddisfacenti con gli altri. Si cerca di incentivare il confronto e il rispetto dell’altro e la condivisione di tutto ciò che riguarda la vita comunitaria della classe, dagli oggetti alle esperienze, alle emozioni proprie ed altrui.

Realtà e ambiente

È il nuovo contesto evolutivo in cui sono state accorpate l’area d’intervento “logico – matematica” e quella “scientifica”.
In questo ambito ci si focalizza sull’esplorazione e sulla conoscenza della realtà tramite l’osservazione, la manipolazione, la risoluzione di problemi per stimolare la curiosità e il desiderio per la scoperta. Si sviluppa una prima organizzazione fisica del mondo (forme, colori, movimento, misure spazio-temporali) mettendo in relazione anche se stesso con l’ambiente esterno.

Espressione e comunicazione

Riguarda la capacità comunicativa attraverso il linguaggio verbale e non verbale. È il contesto per eccellenza in cui si cerca di stimolare la produzione di messaggi e di discorsi di senso e anche un ampliamento quantitativo del lessico.

Le educatrici

come strumento di monitoraggio e di valutazione sia della didattica che dello sviluppo personale (affettivo-motorio-linguistico-cognitivo-psicosociale) del bambino, periodicamente svolgono delle osservazioni mirate a rilevare punti di forza ed eventuali esigenze personali per modificare ed integrare le proposte in relazione a particolari bisogni e potenzialità dei bambini.